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Lo scopo di questo blog è far conoscere al pubblico, ai pazienti ed ai colleghi interessati, l’attività della Rianimazione dell'ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia, ASL NA 3 SUD; offrendo loro la possibilità di conoscere risorse infermieristiche ed esperienze facili ed utili da fruire.
Consigli pratici alla famiglia per una corretta gestione del paziente in ADO
L'istruzione di un familiare coinvolto nel programma di assistenza rappresenta il punto chiave della "presa in carico" e dell'avvio del programma. Pertanto deve conoscere e saper utilizzare i presidi assegnati (ossigeno, aspiratore, ventilatore, saturimetro ecc.) La funzione principale dell’apparato respiratorio è quella di garantire lo scambio tra l’anidride carbonica e l’ossigeno. Altra indagine fondamentale è la determinazione dei livelli di ossigenazione del sangue. Il familiare di riferimento deve saper:
Gestire la tracheotomia
Saper effettuare la broncaspirazione
Gestire l’alimentazione enterale
Gestire il ventilatore e gli accessori (mount, filtro, umidificatore,)
Somministrare la terapia
Saper effettuare la ventilazione manuale con ambu
Riconoscere i segni di infezione

La gestione della tracheotomia

La tracheotomia è l’incisione della parete tracheale che permettere il passaggio di una cannula assicurando al paziente la ventilazione. La cannula deve essere cuffiata, per evitare che l’aria insufflata dal ventilatore non fuoriesca ed arrivi al polmoni, è buona norma, con una siringa, iniziare a cuffiare la cannula con 3 ml. di aria, nel caso in cui si verifichi la perdita di aria dalla breccia tracheale, immettere altri 2 ml. e cosi via. La cannula va fissata al collo con un collarino e quotidianamente deve essere disinfettata con betadine e medicata con la metallina o con medicazioni speciali tipo allevyn. La cannula va sostituita una volta al mese da personale specializzato. Per evitare la secchezza delle mucose, l’addensamento delle secrezioni e la formazione di tappi di muco si utilizza l’umidificatore. Un problema dovuto all’umidificazione è la formazione di condensa che può essere risolto con semplici manovre (rotazione del paziente o scollegare il circuito ed eliminare la condensa in eccesso);

ü Ispezione giornaliera
ü Pulizia della cute peristomale con disinfettante
ü Medicazione con metalline
ü Sostituzione del collarino quando necessario

La bronco-aspirazione

L'aspirazione delle secrezioni tracheobronchiali è una manovra fondamentale in quanto il ristagno delle secrezioni predispone il paziente alle infezioni respiratorie. Garantisce la pervietà delle vie aeree. E' però una manovra potenzialmente favorente le infezioni stesse se non correttamente eseguita. L'aspirazione deve essere eseguita quando si rileva dall' esame fisico del paz. la presenza di tosse e secrezioni nelle vie aeree, desaturazione.
MATERIALE OCCORRENTE CON SONDINO:
ASPIRATORE
· 1.Guanti, 2.Sondini sterili, 3.Aspiratore collegato al vuoto
ESECUZIONE:
L'aspirazione deve essere eseguita nell'assoluto rispetto della sterilità e deve essere il meno traumatica possibile e di rapida esecuzione. Non va eseguita ad orari fissi.
· Controllare che il paz. abbia inserito il pulsiossimetro e che sia funzionante.
· Iperossigenare il paz. Aumentando il flusso di ossigeno collegato al ventilatore.
· Lavarsi accuratamente le mani.
· Collegare il sondino all'aspiratore, avendo cura di controllare che non sia pieno, controllando la pressione d'aspirazione (manometro) inserire i guanti.
· Deconnettere il paz. dal ventilatore e introdurre il sondino nel tubo o nella cannula endotracheale, procedendo delicatamente e rapidamente.
N.B.: L'aspirazione va attuata solo a sondino completamente introdotto.
Ø Il sondino va fatto procedere senza forzare se si incontrano ostacoli.
Ø Il sondino va ruotato mentre si aspira e si esce per evitare che aderisca alla mucosa, traumatizzandola.
Ø La durata della manovra deve essere compresa tra 15'' e 30''. Tempi più lunghi possono comportare ipossia grave sopratutto in quei paz. con insuff. respirat. acuta.
Ø A manovre eseguita riossigenare il paz. (l'aspirazione causa sempre una desaturazione di O2.
Non sostituire routinariamente i circuiti, ma solo se macroscopicamente contaminati da sostanze oppure malfunzionanti.

Gestire l’alimentazione enterale

La nutrizione enterale è una forma di alimentazione che si riserva a pazienti che, pur mantenendo l'integrità funzionale (completa o parziale) del tratto gastroenterico, non possono assumere gli alimenti nel modo naturale.
Essa consiste nella somministrazione di nutrienti in forma liquida attraverso una sonda collegata allo stomaco (PEG) o un sondino naso gastrico.
La nutrizione enterale può essere somministrata a bolo o in continuo.
Ø Posizionare il paziente semiseduto.
Ø Agitare la soluzione dell’alimento, riempire lo schizzettone ed infondere lentamente, proseguire con dei boli successivi fino a raggiungere un totale di 200 cc.
Ø Irrigare la sonda per l'alimentazione con 50 ml di acqua dopo la somministrazione dell’alimento o farmaci per pulire via i residui di dieta dal lume.
Se si utilizza un pompa di infusione, bisogna travasare il nutriente nella sacca, far uscire tutta l’aria dal set montarlo alla pompa collegare il set alla sonda ed avviare la pompa alla velocità stabilita.
Gestione del Respiratore
Il respiratore domiciliare assicura la respirazione nei pazienti tracheostomizzati e completamente dipendenti dalla ventilazione meccanica, è dotato di batteria interna della durata di non meno di 6 ore, e di più sofisticati sistemi di allarme che possono scattare dovuti a variazioni (pressione, apnea, batteria, defaillance elettrica, volume espirato, conc. O2). Non richiede particolari attenzioni, in quanto eroga i flussi stabiliti dal medico rianimatore. Grazie al respiratore di riserva ed al saturimetro che monitorizza la frequenza cardiaca e la percentuale di ossigeno nel sangue, la respirazione del paziente a domicilio, è garantita in modo costante e continuativa.
Il respiratore viene collegato al paziente grazie al circuito a cui va collegato il filtro/umidificatore antibatterico ed il catetere di mount che vanno sostituiti quotidianamente.
Somministrare la terapia
La terapia farmacologica, nella maggior parte dei casi è per via orale. Se il paziente utilizza la via naturale, le deglutisce normalmente, altrimenti devono essere triturate e somministrate tramite la PEG o il sondino naso gastrico. Si raccomanda di aver cura di lavare la sonda dopo la somministrazione dei farmaci per evitare l’occlusione del dispositivo.
Saper effettuare la ventilazione manuale con ambu
Il pallone di Ambu, viene compresso manualmente e si riespande per effetto della sua elasticità. Il pallone di Ambu è di grande utilità in emergenza, soprattutto per il paziente tracheostomizzato, viene collegato alla cannula mediante il catetere di mount, e con con la fonte di ossigeno con il tubicino antischiacciamento garantendo al paziente il 100% dell’ossigeno.
Riconoscere i segni di infezione
Le infezioni nei pazienti portatori di tracheotomia, catetere vescicale ed altri dispositivi sono sempre in agguato, pertanto durante le manovre assistenziali bisogna osservare e riferire al medico i segni precursori dell’infezioni come gonfiore, rossore, bruciore, calore. In tal caso, consultare il medico che predispone eventuali esami colturali e relativa antibiotico terapia.