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Lo scopo di questo blog è far conoscere al pubblico, ai pazienti ed ai colleghi interessati, l’attività della Rianimazione dell'ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia, ASL NA 3 SUD; offrendo loro la possibilità di conoscere risorse infermieristiche ed esperienze facili ed utili da fruire.
L'attività Infermieristica in Rianimazione
La patologia più frequente dei pazienti ricoverati presso il nostro centro di rianimazione, è l’insufficienza respiratoria, seguita da arresti o scompensi cardiocircolatori, da scompensi metabolici, da traumi di varia natura (esclusi quelli di competenza neurochirurgica e cardiochirurgica, i quali vengono direttamente indirizzati agli ospedali di competenza per l’alta specializzazione). I pazienti che arrivano presso il nostro centro vengono principalmente dal territorio (dalla strada o dal domicilio), accompagnati dal personale del 118. Può accadere che un medico di Rianimazione venga chiamato in consulenza da altri reparti per un intervento sul posto o per valutare un trasferimento. Dal Pronto Soccorso può essere chiamato un medico di Rianimazione che seguirà il paziente per il sostegno delle funzioni vitali, per un eventuale intervento di intubazione endotracheale, per tutto l’iter diagnostico fino al ricovero in Rianimazione. Da altri presidi ospedalieri provengono pazienti in via di risoluzione che devono essere sottoposti alle procedure di "svezzamento" dalla ventilazione meccanica, o per assistenza post chirurgica di competenza territoriale, o per concludere il percorso terapeutico (sostegno respiratorio, trattamento farmacologico conservativo). Le informazioni relative alla patologia, all’iter diagnostico e al trattamento farmacologico sono prevalentemente fornite dal medico che prende in carico il paziente e dalla documentazione che lo accompagna (cartella clinica). Sia il codice di deontologia medica (1998) che quello di deontologia infermieristica (2009) precisano l’obbligo da parte del medico di informare e dell’infermiere di adoperarsi affinché il paziente disponga di informazioni globali e non solo cliniche. Naturalmente questa normativa è sempre presente e regola i comportamenti degli operatori. Il tentativo di centrare sull’individuo l’attenzione rivolta a tutelare la sua autonomia si mette in pratica tutte le volte che è possibile. La difficoltà che l’infermiere incontra è data dalla ridotta possibilità di relazionare con il paziente. Tutti quei segnali che il corpo invia vengono recepiti dall’occhio sensibile dell’infermiere, ma quel particolare modo di porsi in relazione d’aiuto viene a mancare e non trova gli stessi canali con i congiunti. Molto spesso questo limite viene superato con un impegno di energie rivolte alla conservazione ottimale dell’integrità fisica. Nel nostro centro di rianimazione, il lavoro d’équipe è fondamentale per la buona riuscita di un intervento nella fase acuta del paziente critico. La maggior parte delle prestazioni sono la somministrazione di terapie, l’esecuzione di esami, manovre legate ad una prescrizione e valutazione medica. Quando il medico e l’infermiere si sono sufficientemente conosciuti e misurati per capacità e competenza, si instaura spontaneamente un rapporto di reciproca fiducia che permette una vera integrazione, un modo di lavorare che supera il "mi compete o non mi compete". La guarigione del paziente, o quanto meno il superamento dalla fase critica, il trasferimento in reparto successivo al nostro, sono sempre una soddisfazione. Nella nostra realtà ospedaliera è possibile seguire e conoscere le condizioni dei pazienti anche dopo che sono stati dimessi, questo ci permette di concludere un processo emotivo che normalmente rimane in sospeso. Quando accade che parenti, amici o addirittura qualche paziente venga con le sue stesse gambe a ringraziarci, rinforza in noi la motivazione e ci gratifica conferendo particolare significato al nostro operare. Lavorare in sintonia, in una situazione critica quando ognuno sa cosa deve fare, vedere il buon risultato ottenuto è ulteriore motivo di soddisfazione. Tutto questo grazie ad una modalità di lavoro trasmessa e recepita da tutti.