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Lo scopo di questo blog è far conoscere al pubblico, ai pazienti ed ai colleghi interessati, l’attività della Rianimazione dell'ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia, ASL NA 3 SUD; offrendo loro la possibilità di conoscere risorse infermieristiche ed esperienze facili ed utili da fruire.
LINEE GUIDA PER L' ASSISTENZA RESPIRATORIA

I paz. sottoposti ad intubazione prolungata e a ventilazione meccanica (assistita/controllata), presentano un rischio aumentato di complicanze (+37% negli intubati fino a 7 gg.; +52% per periodi > a 7 gg.).
COMPLICANZE:
°Comuni: (infezioni-polmonite-, perdita di volume, emorragia,aspirazione, pneumotorace, enfisema sottocutaneo, pneumomediastino, atelettasie, edema laringeo, ulcera e granuloma laringei, stenosi larigotracheali,racheomalacia).
°Rare: ( sublussazioni cricoaritenoidi, stenosi cicatriziali, paralisi delle corde vocali, necrosi tracheali, rottura tracheale, ascessi paratracheali, fistola tracheoesofagea )
LA CAUSA delle infezioni è dovuta alla migrazione di batteri nel trattorespiratorio distale per :
-Scolo di secrezioni lungo la cuffia del tubo o della cannula tracheale.
-Aggregati batterici che colonizzano il tubo tracheale durante l'aspirazione
-Attraverso le mani degli operatori durante le manipolazioni o l'aspirazione se non vengono rispettate le regole di asepsi.
-Inalazione di gocce cariche di batteri aerosilizzate dalla condensa del ventilatore o dall'umidificatore
INTERVENTI:
Rispettare le tecniche di asepsi durante l'intubazione e l'aspirazione endotracheale. Uso di materiale sterile, monouso (cateteri per l'aspirazione, guanti, acqua sterile).Tubi di diametro adatto (associazione dimostrata tra il calibro del tubo e complicazioni, ma d'altronde tubi"piccoli"= maggiore resistenza = maggior lavoro respiratorio). Rimozione scrupolosa della condense per evitare il passaggio della stessa nel circuito inspiratorio. La formazione della condensa può essere diminuita agendo sulla T° dei gas inspirati, facendo però attenzione a non causare un'eccessiva secchezza delle secrezioni che può a sua volta portare ad ostruzione del tubo endotracheale. Utilizzare tubi provvisti dell'"occhio di Murphy"(secondo lume dorsale che permette di aspirare le secrezioni che si raccolgono al di sotto della cuffia. Tubi con curvatura "anatomica" in silicone. Mantenere la pressione della cuffia del tubo/cannula tracheale intorno a 25 mm Hg (non > a 30). Misurare spesso con l'apposito manometro (Portex) la pressione. Usare tubi/cannule con cuffia a largo diametro, alto volume e bassa pressione. Tubi con cuffia di "schiuma". Tubi con "dispositivo di limite di pressione" (Lanz) che non permette pressioni > a 25 mm Hg. Non mantenere la testa del paziente estesa (stimolazione della tosse, decubito del tubo ecc.). Il danno alla laringe viene peggiorato anche se il paz. è agitato, e se viene aspirato troppo spesso. Fissare bene con cerotto non irritante il tubo (evitando così un gioco eccessivo dello stesso con i movimenti del paziente, con la tosse, che possono causare danno laringeo). Cercare di evitare l'autoestubazione (incompleta, con la tosse o completa). Se possibile evitare sempre le situazioni che portano a confusione, agitazione, ansia nel paz. (causa di autoestubazione) evitando l'uso indiscriminato di contenzioni. Il riposizionamento del tubo dovrebbe essere sempre eseguito da due persone, una che lo tiene fermo, l'altra che lo fissa. Se il paz. ha molta tosse aspirarlo spesso (eventualmente xylocaina endotracheale). Disinfezione scrupolosa dei palloni respiratori (va e vieni-Ambu). Utilizzazione dei filtri antibatterici sui palloni respiratori.