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Lo scopo di questo blog è far conoscere al pubblico, ai pazienti ed ai colleghi interessati, l’attività della Rianimazione dell'ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia, ASL NA 3 SUD; offrendo loro la possibilità di conoscere risorse infermieristiche ed esperienze facili ed utili da fruire.

Protocollo per il trattamento degli endoscopi flessibili

Il trattamento degli endoscopi si suddivide in tre tappe: pulizia preliminare (immediatamente dopo la fine dell’esame, da effettuare in sala endoscopia), pulizia (nel locale preposto al trattamento), disinfezione automatica, semi-automatica o manuale (nel locale preposto al trattamento). Il trattamento automatico è un processo che comprende tutte le tappe del trattamento in un solo programma standardizzato. Quest’ultimo non rimpiazza però la pulizia preliminare dei canali per mezzo di una spazzola.

1.Pulizia preliminare in sala endoscopia

• Pulire la guaina esterna immediatamente dopo la conclusione dell’esame, utilizzando un

panno monouso che non si sfilacci. Il panno può essere umidificato con soluzione

detergente o con acqua del rubinetto (nessuna aldeide o alcool).

· Aspirare i canali per almeno 30 secondi o con 200 ml di soluzione detergente

· Azionare la valvola dell’aria/acqua e quella di aspirazione a ritmi alterni.

· In seguito vuotare i canali tramite aspirazione.

· Mettere il cappuccio sulla parte elettronica.

· Trasportare l’endoscopio nel locale preposto al trattamento, evitando ogni

contaminazione del personale o dell’ambiente.

2.Pulizia nel locale preposto Il trattamento avviene entro 30 minuti dalla fine dell’esame.

Procedimento di pulizia:

• Togliere le valvole, la protezione del canale di biopsia, e procedere alla pulizia con una

spazzola morbida, mantenendo lo strumento in immersione.

• Pulire la guaina esterna con una spugna monouso oppure un panno monouso che non si

sfilacci.

• Pulire con una spazzola morbida l’entrata e l’uscita del canale dell’aria/acqua, del

canale d’aspirazione, del canale di strumentazione, mantenendo lo strumento

completamente immerso.

• Spazzolare il canale aria/acqua ed il canale di strumentazione fino a quando la spazzola non presenta più alcuna sporcizia visibile.

• Collegare i canali non accessibili alle spazzole ai corrispondenti adattatori e

risciacquarli con la soluzione detergente.

• In seguito togliere l’endoscopio dalla soluzione detergente.

• Risciacquare l’endoscopio con acqua del rubinetto (acqua potabile).

3.Trattamento automatico

• Il trattamento automatico è un processo standardizzato.

• Collegare gli endoscopi agli adattatori corrispondenti.

• Dare avvio al programma (STDRD ENDODIS).

• Avvertenza: riavviare il programma nel caso in cui alla fine dello stesso gli adattatori

risultassero scollegati.

4. Asciugatura

• Asciugare esternamente l’endoscopio con garza sterile e riporlo nella guaina in modo da

mantenerne la sterilità e sigillarlo, procedere anche all’asciugatura dei canali

utilizzando aria compressa (pressione massima secondo indicazione del fabbricante).

• In seguito controllare visivamente l’endoscopio per assicurarsi della sua pulizia, quindi

verificarne la funzionalità.

5. Stoccaggio

• Sospendere l’endoscopio al riparo dalla polvere, in un armadio non chiuso ermeticamente.

• Non montare le valvole.

6. Assicurazione della qualità

· Effettuare controlli microbiologici finalizzati al controllo di qualità del processo di

trattamento.

· Circa le esigenze legate all’igiene ospedaliera, gli endoscopi sono considerati dispositivi

semi-critici di tipo B (cavità, con esigenze di trattamento superiori). L’apparecchio di

pulizia e di disinfezione degli endoscopi (RDG-E) corrisponde alle esigenze previste dalla

norma europea ISO 15 883-4 (deve essere garantito dal fabbricante).

· È raccomandato il controllo della totalità degli endoscopi almeno una volta all’anno. A

tal fine prelevare i campioni: soluzioni di risciacquo dei canali endoscopici ed inviarli al

laboratorio per essere analizzate.

· Ripetere il controllo nel caso di risultati positivi. Se anche il secondo controllo risultasse

positivo, riesaminare in modo critico tutte le tappe del processo di trattamento.

7. Valutazione dei risultati

Il valore di riferimento relativo al numero massimo di colonie si fissa a ≤ 20 CFU per canale (≤ 1 CFU/ml del campione, per un volume di 20 ml).

I seguenti microorganismi non devono essere presenti:

· Escherichia coli, altre enterobatteriacee, enterococchi. Indicatore di una pulizia o disinfezione insufficienti.

· Pseudomonas aeruginosa, e altri non fermentativi. Indicatore di una scarsa qualità dell’acqua nel risciacquo finale e di un’asciugatura insufficiente.

· Staphilococcus aureus. Indicatore di contaminazione in caso di cattive condizioni di stoccaggio o di insufficiente igiene delle mani.

· Streptococchi alfa-emolitici. Indicatore di insufficiente pulizia o disinfezione.

7.1 Misure da intraprendere in caso di presenza di germi nei prelievi

Nel caso il test del prelievo risultasse positivo, il controllo deve essere ripetuto. Se la positività fosse confermata anche dal secondo, eseguire ricerche approfondite al fine di identificare ed eliminare potenziali fonti di errore. Contattare il fabbricante (RDG-E) e se del caso consultare un igienista ospedaliero.