PROTOCOLLO DEL POSIZIONAMENTO E MANTENIMENTO DEL CVC
Materiale:
1. CERTOFIX®-BRAUNÙLE (B) e ago Seldinger (S) o ago valvolato (V), Disponibile in due calibri VF-HF
2. Sonda guida con tacche di profondità ed estremità J flessibile, in dispenser.
3. Bisturi (tipo 11)
4. Dilatatore
5. Catetere opaco di poliuretano a due o tré lumi con punta morbida con valvola Safsite® Tacche di profondità
6. Tubi di connessione trasparenti con clamps per interruzione temporanea del flusso e raccordi con colori diversi Ali di fissaggio flessibili, integrate sulla ramificazione del catetere. Ali di fissaggio regolabili per un fissaggio sicuro a sutura sul punto d'uscita del catetere
7. Siringa Omnifix®, 5 ml.
8. Clip per ancoraggio
Campi di applicazione:
§ Cateterismo della vena cava superiore, succlavia, femorale, secondo il metodo Seldinger
§ nella terapia infusionale protratta
§ nella nutrizione parenterale
§ per l'infusione venosa di liquidi a elevata osmolarità o irritanti
§ per il monitoraggio continuo o intermittente della pressione venosa centrale
§ per il prelievo di sangue
§ in caso di impossibilità di praticare il prelievo periferico (stato di shock, lesioni).
Controindicazioni:
Stati flogistici della cute nella regione della punzione, disturbi della coagulazione ad esempio nella terapia con anticoagulanti; anomalie anatomiche quali ad esempio gozzo, tumori cervicali, enfisema polmonare in stadio avanzato e complicazioni postoperatorie nella regione della punzione.
Rischi:
Ematomi nella regione della punzione, sepsi da catetere, pneumotorace, emotorace, idrotorace da infusione o chilotorace causato da errore di punzione e posizionamento scorretto del catetere, aritmia cardiaca provocata da errato posizionamento intracardiaco del catetere, rottura dell'atrio, endocardite da irritazione meccanica, ferite alle arterie provocate da punture errate, trombosi da catetere e tromboflebiti della vena cava superiore, tromboembolie, lesione del dotto toracico, lesione del plesso brachiale o del nervo frenico.
Avvertenze:
Non sottoporre il catetere Certofix ad una pressione superiore a 3 bar. Utilizzare tecniche rigorosamente asettiche. Per prevenire l'insorgere di embolie gassose, praticare la punzione in retroestensione massimale del capo. Effettuare il controllo radiologico della posizione dell'estremità prossimale del catetere. Fissare bene il catetere, effettuare scrupolosamente ogni giorno il controllo asettico del catetere. Sostituire tempestivamente le fasciature sporche o bagnate. Separare i prelievi di sangue dalle infusioni e dalle somministrazioni di tarmaci per ridurre il rischio di infezioni. Dopo le trasfusioni o i prelievi di sangue lavare abbondantemente con soluzione salina fisiologica e riempire i lumi non utilizzati con una soluzione di eparina e cloruro di sodio. Per prevenire l'insorgere di embolie gassose controllare la connessione al catetere e utilizzare esclusivamente strumenti per infusione con collegamenti Luer-Lock.Per estrarre la sonda guida, prestare la massima cautela, in quanto l'estremità della cannula potrebbe danneggiare la sonda. In caso di difficoltà di posizionamento estrarre la sonda guida con l'ago-cannula, in modo tale da evitarne l'allungamento. In alternativa, rimuovere esclusivamente l'ago-cannula, quindi inserire al suo posto il dilatatore. In questo modo si riduce notevolmente il rischio che il dilatatore danneggi la sonda durante la sua estrazione. In caso di difficoltà di estrazione della sonda guida dal catetere, rimuovere sia la sonda guida sia l'ago. In caso di potenziale restringimento della vena, ruotare la sonda nella cannula oppure rimuoverla e reintrodurre l'estremità rettilinea della sonda. Evitare il contatto del catetere in PUR con l'acetone; l'acetone intacca il materiale per cui il catetere diventa poroso e permeabile. E possibile che in fase di esame MRT con catetere in sito si verifichino alterazioni del ritmo cardiaco. Durante l'esame MRT non dovrebbero essere presenti soluzioni elettrolitiche nel catetere. Non risterilizzare. Utilizzare solo se la confezione è intatta.
Conservazione:
Temperatura ambiente: 15-25 °C. Umidità dell'aria relativa: 50-60 Evitare l'esposizione diretta alla luce solare. Utilizzare il prodotto correttamente conservato entro la data indicata sulla confezione.
Modalità d'uso:
1. Dopo accurato lavaggio preoperatorio, praticare la punzione esclusivamente in abbigliamento sterile con mascherina, cuffia e guanti. Dopo aver sgrassato e disinfettato bene la pelle delimitare la zona della punzione con dei telini sterili. Infine riempire il canale medio e prossimale del catetere a tré lumi con soluzione salina fisiologica per verificare la pervietà dei lumi. Posizionare a tal fine la siringa direttamente sulla valvola Safsite®. In tali condizioni la valvola Safsite® si apre automaticamente.
2. Praticare la puntura in vena con l'ago-cannula compreso nella confezione, e con l'apposita siringa per l'aspirazione. Non reinserire l'ago d'acciaio nella cannula sintetica. Poiché l'ago d'acciaio è molto affilato, è possibile che tranci la cannula sintetica provocando un'embolia da catetere.
3. La sonda guida si trova nel dispenser B. Rimuovere il cappuccio di protezione dal dispenser. Infine introdurre il dispenser con la sonda guida nella cannula sintetica della CERTOFIX®-BRAUNÙLE, nell'ago Seldinger o nel braccio laterale dell'ago valvolato. Spingere la sonda guida nella vena con il pollice. Grazie alla presenza delle tacche di profondità è possibile controllare la profondità dell'inserimento.
4. Se la sonda guida si trova nella posizione desiderata, rimuovere il dispensatore e le cannule utilizzate mantenendo la posizione della sonda.
5. Dilatare il canale di punzione. Per eseguire tale operazione mantenere in posizione la parte extracorporea della sonda guida e spingere con un lieve movimento di rotazione il dilatatore corto C, che viene inserito sulla parte extracorporea della sonda guida, verso il sito di punzione. Infine, mantenendo in posizione la sonda, allontanare il dilatatore dal sito di punzione e rimuoverlo dalla guida.
6. Spingere il catetere D lungo la parte extracorporea della sonda guida fino al sito di punzione. Mantenere in posizione l'estremità distale della sonda guida e spingere il catetere fino alla posizione desiderata con un lieve movimento di rotazione.
7. E possibile leggere la penetrazione intravasale del catetere grazie alle tacche di profondità.
8. Fissare il catetere alla pelle tramite le ali di fissaggio in esso incorporate. È possibile fissarlo anche direttamente al sito di punzione servendosi di ali di fissaggio mobili. La clip serve per il fissaggio dell'aletta a fessura sul catetere.
9. La clamp sulla linea di prolungamento serve ad interrompere temporaneamente il flusso per la sostituzione dell'infusione o della trasfusione. Se Safsite® è connesso all'attacco del catetere, non è necessaria la chiusura del flusso per mezzo dei morsetti, poiché Safsite® si chiude automaticamente se si disconnettono le linee d'infusione. E opportuno accertarsi che Safsite® sia saldamente connesso all'attacco del catetere. Prima di utilizzare il catetere, in caso di inserimento in succlavia effettua un Rx del torace di controllo.
Avvertenze:
Fissare il tubo del catetere soltanto per mezzo di ali di fissaggio, onde evitare la rottura. I lumi non utilizzati devono essere sempre riempiti con una soluzione di eparina e cloruro di sodio. Effettuare il riempimento con la soluzione di eparina e cloruro di sodio direttamente dopo l’uso del lume e, possibilmente, effettuare spesso il cambio. Al fine di evitare alterazioni dei risultati delle analisi per via di mescolamenti di infusioni, in caso di prelievo di sangue da un lume prossimale si consiglia di chiudere tutti gli altri lumi. Applicare una medicazione asciutta nel punto di inserzione. Cambiare la medicazione 3 volte a settimana (es. lun.-merc.-ven.) usando clorexidina (possibilmente) come disinfettante locale. Il punto d'inserzione deve essere accuratamente esaminato per rilevare es. segni d' infiammazione, umidità o sangue. Rimuovere il catetere se c'è del pus. I set d' infusione, i tappini andrebbero sostituiti ogni 24 ore. Evitare al minimo l' impiego di rubinetti e le manipolazioni delle linee d' infusione. Se si sospetta una infezione da CVC, cambiare il catetere col filo-guida, coltivare il segmento distale (almeno 5 cm) del catetere originario e prelevare emocolture. Rimuovere il catetere se la coltura del precedente CVC é positiva. Se il paziente è febbrile o c'è il sospetto che possa essere settico ed ha in situ un CVC da più di 72 ore, cambiare col filoguida il catetere e coltivare il catetere rimosso. Per tempo di permanenza di un CVC non ci sono lavori che lo dimostrano, lo sostituiamo ogni 30 giorni.
EPARINIZZAZIONE DEI C.V.C.
EPARINA 5000 U./ml.(5000 U = 1 ml. in 500 ml di NaCl 0.9%)
ATTENZIONE QUANDO IL LUME DEL CVC VIENE RIATTIVATO ASPIRARE SEMPRE PRIMA DI INIETTARE !!!
NEI PAZIENTI CON PROBLEMI DI COAGULAZIONE SI DEVE DISCUTERE SE AGGIUNGERE O MENO L'EPARINA ALLA SOLUZIONE. LO STESSO VALE QUANDO SI POSIZIONA UN C.V.C. INFEZIONI CORRELATE AL CATETERE E BATTEREMIA ASSOCIATA SITI POTENZIALI DI INGRESSO DEI BATTERI, DI COLONIZZAZIONE, DI
INFEZIONE CORRELATE AI CATETERI INTRAVASCOLARI:
LA CONTAMINAZIONE può provenire dalle soluzioni da infondere (presenza di sostanze estranee o contaminazione durante la fabbricazione); Oppure può essere dovuta a malfunzione del filtro o a manipolazione del set o durante la sostituzione della soluzione.
Può essere anche provocata da:
Dispositivi di misurazione(transduttori).
Soluzioni eparinate per il lavaggio.
Rubinetti.
Raccordi ad Y perforabili, prolunghe ecc.
Dalla somministrazione di farmaci ed emoderivati.
Dai manometri per la P.V.C.
A livello del catetere la contaminazione può avvenire :
Nel punto di giunzione tra catetere e set di somministrazione.
Nel punto di inserzione del catetere.
La flora batterica cutanea può contribuire al rischio di contaminazione del catetere.
Il catetere può essere colonizzato per via ematogena.
LA CONTAMINAZIONE può provenire dalle soluzioni da infondere (presenza di sostanze estranee o contaminazione durante la fabbricazione); Oppure può essere dovuta a malfunzione del filtro o a manipolazione del set o durante la sostituzione della soluzione.
Può essere anche provocata da:
Dispositivi di misurazione(transduttori).
Soluzioni eparinate per il lavaggio.
Rubinetti.
Raccordi ad Y perforabili, prolunghe ecc.
Dalla somministrazione di farmaci ed emoderivati.
Dai manometri per la P.V.C.
A livello del catetere la contaminazione può avvenire :
Nel punto di giunzione tra catetere e set di somministrazione.
Nel punto di inserzione del catetere.
La flora batterica cutanea può contribuire al rischio di contaminazione del catetere.
Il catetere può essere colonizzato per via ematogena.