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Lo scopo di questo blog è far conoscere al pubblico, ai pazienti ed ai colleghi interessati, l’attività della Rianimazione dell'ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia, ASL NA 3 SUD; offrendo loro la possibilità di conoscere risorse infermieristiche ed esperienze facili ed utili da fruire.
PROTOCOLLO EMOCOLTURE

L'emocoltura si esegue all'ingresso di un paziente di cui si sospetta un'infezione, possibilmente prima della somministrazione degli antibiotici, in concomitanza ad altri prelievi colturali, in presenza di brivido e febbre in ascesa, in presenza di febbre senza cause apparenti.
MATERIALE OCCORRENTE:
Flaconi sterili di terreno di coltura (per b. aerobi ed ev. per anaerobi su prescriz. medica Mascherina e guanti sterili, Agofarfalla e raccordo e camicia vacutainer, Garze sterili, Betadine
ESECUZIONE:
Lavarsi accuratamente le mani, Guanti sterili, Disinfettate accuratamente la zona prescelta (garza imbevuta di betadine per almeno 2'), Eseguire il prelievo (possibilmente venoso) con la farfallina, Disinfettare il tappo del flacone e introdurvi il sangue prelevato, Tre prelievi distanziati di 30' possibilmente da siti venosi diversi
AVVERTENZE:
L'asepsi è essenziale: evita i risultati falso-positivi (contaminazione con germi opportunistici). Il sangue prelevato dall' arteria o dal C.V.C. spesso dimostra la colonizzazione del catetere intravascolare e non la batteremia. L'emocoltura andrebbe eseguita nel paziente non in terapia antibiotica (se possibile). Esistono, anche se raramente disponibili, flaconi di terreno di coltura a cui sono aggiunte delle resine che assorbono gli antibiotici, in tal caso informare il laboratorio di batteriologia per inserire il filtro specifico per l’antibiotico.