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Lo scopo di questo blog è far conoscere al pubblico, ai pazienti ed ai colleghi interessati, l’attività della Rianimazione dell'ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia, ASL NA 3 SUD; offrendo loro la possibilità di conoscere risorse infermieristiche ed esperienze facili ed utili da fruire.


MODELLO ORGANIZZATIVO IN RIANIMAZIONE
Piano Assistenziale Infermieristico
Presentazione:

L’Azienda ASL NA 5 di Castellammare di Stabia, in linea con il Piano Sanitario Regionale (ex art. 20) ha realizzato presso il P.O. San Leonardo una nuova struttura “Piastra dell’emergenza” nell’ambito della quale è stata allestita il “Centro di Rianimazione”. Una Unità Operativa Complessa come la rianimazione per poter funzionare deve prevedere dei modelli organizzativi che permettano una visione globale del paziente per offrirgli un’assistenza sempre più attenta alle sue esigenze, ma al tempo stesso prevede una migliore razionalizzazione delle risorse umane, volte alla motivazione e valorizzazione del personale interessato al progetto che prevede l’introduzione del modello professionale MODULARE o a SETTORI.
Ovviamente, il progetto rappresenta l’apice di una crescita professionale degli infermieri dell’unità operativa che sentono forte l’ esigenza di valorizzare sempre di più il proprio ruolo per rispondere meglio alla richiesta di assistenza da parte dei pazienti sempre più attenti alla propria salute.
In seguito ad un’attenta analisi della situazione attuale, stante il notevole carico di lavoro che pesa sulla propria unità operativa e per una migliore organizzazione delle attività, gli infermieri hanno avuto il coraggio di rivedere il proprio modo di lavorare, con occhio critico, individuando le negatività e confermando le positività, consapevoli dell’importanza del proprio contributo e della necessità di un cambiamento organizzativo. Per realizzare questo inderogabile cambiamento, però, ci si rende conto che è necessario il contributo di tutto il personale operante nell’unità operativa: il personale di supporto, il personale medico, l’aiuto della stessa Direzione Sanitaria nell’assegnazione delle risorse. Sono pertanto previste una serie di incontri e momenti di discussione e condivisione, sia con il personale di supporto affinché accetti il proprio ruolo con una chiara organizzazione delle proprie mansioni, che non lasci spazio ad equivoci o malintesi, sia con il personale medico affinché, nel descrivere questo nuovo assetto organizzativo, vengano accettate le novità nel modo meno traumatico possibile e che si instauri un maggior rapporto di collaborazione tra tutti i membri dell’equipe. E’ fondamentale la consapevolezza che l’ impegno profuso, seppur nell’ambito delle differenti professionalità, è finalizzato ad un unico principale obiettivo che, si spera, stia a cuore a tutti: la tutela della salute e il soddisfacimento dei bisogni, diritto insindacabile di ogni individuo!

Articolazione del Progetto:
Tale modello organizzativo aiuta la riorganizzazione dell’unità operativa e consente lo svolgimento delle attività in modo più regolare e fluido. Esso comporta la ripartizione dell’unità operativa in due settori, ad ognuno di essi viene affidato un gruppo di operatori sanitari, che svolgerà tutte le attività su un numero ristretto di pazienti.
L’ipotesi progettuale, prevede la ripartizione dell’Unità Operativa, costituita attualmente da 8 posti letto, in due SETTORI, rispettivamente, SETTORE “MARGHERITA” e SETTORE “GIRASOLE”.
Ø Il settore “Margherita” comprende i letti: isolato A – B e i letti 1 e 2;
Ø Il settore “Girasole” comprende i letti 3, 4, 5, 6;
Ad ogni settore deve essere assegnato del personale infermieristico e di supporto; il personale assegnato ad ogni settore varierà a seconda del turno mattiniero, pomeridiano e notturno.

Schema esplicativo Strutturale:

SETTORE “MARGHERITA”
n°4 Posti Letto
n°3 C.P.S. Inf.referenti, n°1 Oss
SETTORE “GIRASOLE”
n°4 Posti Letto
n°3 C.P.S. Inf.referenti, n°1 Oss
n°1 Ausiliario per la pulizia per turno h24

La ripartizione dell’unità operativa in settori, viene fatta a puri fini organizzativi;E’ Sottinteso che qualora ci sia necessità, è da attuarsi la collaborazione tra i settori. In ogni caso, ad ogni turno, il personale infermieristico tutto resta responsabile della corretta gestione dell’unità operativa, mentre, per le attività di assistenza diretta, prestata ai pazienti del proprio settore, si è responsabili in prima persona, (Responsabilità civile e penale).
Note:
1. Ad ogni settore, dunque, viene individuato un C.P.S. Infermiere turnista, denominato “Referente di settore”, il quale rappresenta il punto principale di riferimento, è il gestore del gruppo di pazienti che gli sono stati assegnati, e qualora si verifichi una emergenza, individua lui il personale che si distaccherà dal settore per dedicarsi alla zona filtro (osservazione breve). Il personale medico per avere informazioni relative alle condizioni del paziente e al suo stato, per prescrizioni ed attuazione dell’assistenza infermieristica, e per ogni altro problema del settore specifico, dovrà, far riferimento all’Infermiere referente.
2. L’infermiere referente di settore sarà, altrettanto punto di riferimento, anche per il personale di supporto. Infatti, prima di effettuare qualunque tipo di attività sul paziente, il personale OSS di turno, dovrà avvalersi del consiglio e della delega dell’infermiere interessato, che dovrà essere a conoscenza di tutto ciò che avviene nel proprio settore.
3. Ogni Infermiere turnista, sarà assegnato al settore “MARGHERITA” o al settore “GIRASOLE”, in modo alternato e in maniera temporanea, per permettere ad ogni professionista la conoscenza dell’utente afferente alla propria unità operativa. Ciò prevede che ogni Infermiere cambi il proprio settore dopo un turno lavorativo e ad ogni turno sarà individuato l’infermiere referente.
4. Al fine del controllo delle I.O. ad ogni ricovero vengono effettuati i seguenti esami colturali:
· Urinocoltura
· Coprocoltura
· Secreto bronchiale
· Marches
Piani di Attività Lavorative:
Affinché le attività di assistenza possano realizzarsi nel modo migliore possibile, è indispensabile coordinare il lavoro, predisponendo dei piani di lavoro per ogni professionista operante nell’unità operativa, in maniera tale da poter gestire autonomamente il proprio lavoro nell’ambito delle specifiche competenze.
Pertanto, verranno riportati, qui di seguito, elencati, i piani di lavoro (job descriptions) relativamente alle attività degli Infermieri e del personale di supporto: O.S.S.

Piani di attività

TURNO MATTINA
(7.00-14.20)

07:00 – 07:20: Consegna
07:20 – 08:00: Valutazione in collaborazione col personale di supporto dello stato dei pazienti e relative indicazioni.
08:00 – 09:30: Giro letti: esecuzione cure igieniche ed effettuazione delle eventuali medicazioni ai pazienti critici e in stato acuto del proprio settore, il tutto collaborazione con il personale di supporto ad esso assegnato.
09:30 – 10:00: Terapia: intramuscolo, sottocute, infusionale, ai pazienti del proprio settore.
10:00 – 10:15: Pausa caffé.
10:15 - 11:30: Giro visita.
11:30 - 12:30: Esami diagnostici e consulenze
12:30 – 13:00: Controllo infusioni permanenti; test apparecchiature di emergenza; controllo filtro; controllo stupefacenti.
13:00 – 13:30: Consegne trasversali tra i settori
13:30 – 14:00: Aggiornamento cartella infermieristica e compilazione della modulistica
per gli esami da effettuare nel pomeriggio.
14:00 – 14:20: Consegna.

TURNO POMERIGGIO
(14.00- 21.20)
14:00 – 14:20: Prendere consegna dai colleghi del turno precedente.
14:20 - 15.00: Preparazione delle sacche per la nutrizione parenterale ed enterale per i pazienti del proprio settore.
15:00 – 16:00: Predisporre gli esami da visualizzare in cartella.
q provvede ad avvisare il rianimatore della visualizzazione degli esami e provvede agli eventuali aggiornamenti terapia;
q esecuzione di eventuali prelievi entro l’orario stabilito;
q terapia endovenosa, prestando attenzione al cambio di eventuali CVP;
q preparazione dei pazienti per eventuali esami (come da consegna).
16:00 – 17:00: Controllo giro letti, in collaborazione con il personale di supporto ad esso assegnato.
17:00 – 18:00: Colloquio con i parenti.
18.00 – 19.00: Visita parenti: l’infermiere referente di settore, sarà a disposizione dei parenti per consigli e chiarimenti in merito. Gli altri infermieri collaboreranno con i rianimatori per le dichiarazioni dei bollettini medici.
19:00 – 19:15: Pausa caffé.
19:15 – 20:00: Controllo infusioni permanenti; test apparecchiature di emergenza; controllo filtro; controllo stupefacenti.
20:00 – 20:30: Consegne trasversali tra i settori.
20:30 – 21:00: Aggiornamento cartella infermieristica e compilazione della modulistica
per gli esami da effettuare il giorno dopo.
21:00 – 21:20: Consegna di fine turno per il passaggio delle informazioni ai colleghi del
turno seguente.

TURNO NOTTE
(21.00-07.20)
21:00 – 21:20: Consegna.
21:20 – 22:00: Ogni Infermiere turnista eseguirà, nel proprio settore, in collaborazione con il personale di supporto ad esso assegnatoli giro con sistemazione letti.
22:00 – 23:00: Terapia: intramuscolo, sottocute, infusionale,ai pazienti del proprio settore.
23:00 – 23:15: Pausa caffé.
23:15 – 24:00: Controllo infusioni permanenti; test apparecchiature di emergenza;
controllo filtro; controllo stupefacenti.
24:00 – 00:30: Preparazione e controllo provette per prelievi da eseguirsi prima dello smonto.
00:30- 02:30: Pulizia e sistemazione dei carrelli della terapia, eventuale completamento dei grafici, aggiornamento della cartella infermieristica, giro ispettivo di controllo, osservazione dei pazienti.
02:30 – 04:00: Giro ispettivo, osservazione e controllo dei pazienti.
04:00 – 06:00: Varie ed eventuali.
06:00 - 07:00: Prelievi ed emogasanalisi
07.00 - 07:20: Ogni Infermiere turnista, per il proprio settore, provvederà a trasmettere la consegna ai colleghi del turno mattutino. Smonto.
Come da accordi con il laboratorio di microbiologia,è stato stabilito il calendario degli esami colturali, da effettuarsi, il martedì ed il venerdì.
Urinocoltura
Broncoaspirato

Criticità:
Tale tipo di organizzazione, viene vista come una situazione temporanea, poiché l’unità operativa in questione è complessa ed altamente specialistica. Infatti questo tipo di organizzazione prevede diverse criticità, alle quali si può trovare una soluzione, solo con un incremento di unità:
- trasporto pazienti in ogni turno;
- impossibilità di pianificazione attività;
- attivitàcollaterali del reparto ( emogas, impianti CVC, emergenza reparti)
- eventuali urgenze, di reparto e di presidio.
Piano delle Attività Personale di Supporto

Ascolta la consegna del turno smontante.
Ogni operatore di supporto per il proprio settore provvede:
- Al rifacimento letti;
- In collaborazione con l’infermiere, all’effettuazione delle cure igieniche per pazienti critici ed acuti;
- In autonomia, all’effettuazione delle cure igieniche per pazienti parzialmente dipendenti.
- sistemazione pazienti allettati e somministrazione colazioni;
- Riordino materiale colazione;
- accompagnamento per effettuazione esami strumentali
- Inizio cure igieniche ai pazienti (valutare in accordo con l’Infermiere)
N.B. “Qualora in un settore ci fosse un maggior numero di pazienti da sistemare, o pazienti da accompagnare per esami, rispetto all’altro settore, chiaro che il collega con minor carico di lavoro, se libero, aiuterà nel settore diverso dal suo.”
Ogni operatore di supporto per il proprio settore provvede:
- Trasporto pazienti.
- Trasporto materiali biologici.
- Smaltimento rifiuti.
- Smaltimento biancheria.
- Controllo aspiratori e gorgogliatori
- Svuotamento sacche urina e drenaggi.
- Bonifica e sanificazione del letto e degli apparecchi elettromedicali.
In collaborazione per entrambi i settori provvede:
- Alla sistemazione dei pazienti per il pasto;
- Alla somministrazione del vitto;
- All’aiuto nell’alimentazione ai pazienti in difficoltà;
In collaborazione per entrambi i settori provvede:
- Al riordino del materiale per il pasto;
- Alla sistemazione dei tegami per il pasto;
- Alla consegna ai colleghi del turno seguente.


Vantaggi:
1. Attenzione e rispetto dei tempi del paziente;

2. E’ la struttura che si adegua al paziente e non viceversa;

3. Riduzione rischio di errore per il numero inferiore di paziente da seguire;

4. Visione globale di tutto il processo assistenziale cui è sottoposto il paziente e possibilità di seguire il suo percorso diagnostico terapeutico;

5. Minore frammentazione attività assistenziali;

6. Maggiore responsabilizzazione degli operatori e possibilità maggiore di individuazione del responsabile di determinate prestazioni PIU’ RESPONSABILITA’ = PIU’ AUTONOMIA;

7. Maggior valorizzazione del ruolo infermieristico.